Il grammar blog di oggi tratta di pronomi.

Il sostantivo “pronome” deriva dal latino, nello specifico dalle parole pro (=invece di) e nomen (=nome). L’etimologia della parola ci è già di aiuto per quanto riguarda l’identificazione del ruolo del pronome all’interno di una frase. Esso infatti è una parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome, indicando, senza nominarli, esseri e cose, dicendone la quantità e la qualità, e a volte i rapporti spaziali e, a seconda delle lingue, il genere, il numero e il caso (Treccani, 2021).

 

Per quanto riguarda la lingua italiana, possiamo riconoscere 7 categorie principali di pronomi:

  • Pronomi personali soggetto
  • Pronomi riflessivi
  • Pronomi complemento
  • Pronomi interrogativi
  • Pronomi esclamativi
  • Pronomi dimostrativi
  • Pronomi possessivi

I pronomi personali soggetto indicano chi parla, chi ascolta oppure la persona, l’animale, la cosa di cui si parla. Per esempio: Io sono stanco! Io indica la persona che in quel determinato momento sta parlando.

Talvolta, il pronome io può essere sostituito dal pronome me. Per esempio: Beato me!

Quando si tratta di qualcuno che invece sta ascoltando, potremmo avere il seguente esempio: Tu sei stanco. In questo caso, tu indica la persona che in quel determinato momento sta ascoltando. Diamo un’occhiata, invece, al seguente esempio: Egli è stanco. Egli non indica né la persona che sta parlando, né quella che sta ascoltando: in questo caso, infatti, si tratta della persona, animale o cosa di cui si sta parlando.

I pronomi riflessivi coincidono nella persona con il soggetto che compie l’azione e rimandano ad esso. Si dividono in pronomi di forma debole (mi, ti, si, ci, vi, si) e pronomi di forma forte (me, te, sé, noi, voi, sé). I pronomi di forma debole vengono utilizzati nei verbi che terminano con la desinenza –si, ovvero i verbi riflessivi, transitivi pronominali e intransitivi pronominali.

Per esempio: Io mi lavo. L’azione di lavarsi viene compiuta dal soggetto sul soggetto.

I pronomi riflessivi di forma forte vengono utilizzati per il complemento indiretto. Per esempio: Noi contiamo su noi stessi. Questi pronomi vengono anche utilizzati in espressioni particolari, come ad esempio: Conosci te stesso!

L’aggettivo stesso accompagna spesso il pronome di forma forte ed è per questo che viene considerato un suo rafforzativo.

I pronomi complemento possono essere tonici oppure atoni.
I pronomi complemento tonici possono essere usati in tutti i complementi, mentre quelli atoni si possono usare quando il pronome ha funzione di oggetto diretto o indiretto.

Nel caso dell’oggetto diretto, proponiamo il seguente esempio: Luca chiama lei. Per quanto riguarda l’oggetto indiretto, invece: Marco telefona a lei.

Come regola generale, possiamo dire che:

  • I pronomi complemento sostituiscono un nome di persona.
  • I pronomi di terza persona sostituiscono anche nomi di animali.
  • I pronomi di terza persona tonici (esso, essa, essi, esse) e atoni (lo, la, li, le) sostituiscono anche nomi di cose.

I pronomi interrogativi vengono utilizzati nelle domande dirette, indirette implicite e indirette esplicite. Per esempio:

Chi è il tuo cantante preferito?

Quanti ne hai?

Quale vuoi?

Nel primo esempio troviamo il pronome chi: esso viene considerato parte invariabile del discorso insieme al pronome che. Nel secondo esempio, invece, abbiamo il pronome quanto che concorda con il nome nel genere e nel numero. Il pronome quale, presente nel terzo esempio, concorda con il nome solo nel numero.

 

Stessa cosa vale per i pronomi esclamativi, con l’unica differenza che non vengono utilizzati nelle domande, ma nelle esclamazioni. Per esempio:

Guarda chi si vede!

Che cosa ci fai a Roma!

Quanti errori!

I pronomi dimostrativi indicano l’identità o la posizione del nome che sostituiscono. Per esempio: Quali sono i tuoi occhiali? Sono questi.

Tra i pronomi dimostrativi ricordiamo: questo/questa, usati quando l’oggetto/l’animale/la persona in questione si trova vicino a chi parla; quello/quella, usati quando l’oggetto/l’animale/la persona in questione si trova lontano da chi parla e da chi ascolta; codesto/codesta, usati quando l’oggetto/l’animale/la persona si trova lontano da chi parla e vicino a chi ascolta.

I pronomi dimostrativi che abbiamo elencato concordano nel genere e nel numero con il nome che sostituiscono.

I pronomi possessivi vengono utilizzati per precisare a chi appartengono la persona, l’animale o la cosa indicati dal nome che sostituiscono e sono sempre preceduti dall’articolo determinativo o da una preposizione articolata.

Per esempio: La mia bicicletta è rossa, la sua è verde.

I pronomi possessivi concordano nel genere e nel numero con il nome che sostituiscono.

 

Anche il blog di oggi è terminato e ci auguriamo di essere riusciti almeno in parte a chiarire i vostri dubbi, nel caso in cui li aveste! Se pensate che abbiamo dimenticato qualcosa di significativo o importante, non esitate a contattarci!