I modi verbali indicano il modo in cui si presentano determinate azioni, situazioni, fatti. Nella lingua italiana distinguiamo 2 categorie di modi verbali: finiti e indefiniti.

Nel blog di oggi ci occuperemo di uno dei modi finiti: il modo indicativo.

Il modo indicativo si usa per esprimere qualcosa di certo oppure che è presentato come certo e si compone di 8 tempi verbali. Vediamoli uno per volta.

Tempo presente

In generale, possiamo dire che il presenta si usa:

  • per esprimere qualcosa che succede nel momento in cui se ne parla o se ne scrive. Per esempio: “Guardo la televisione“.
  • per esprimere qualcosa che è sempre valido, sia nel passato che nel presente che nel futuro. Per esempio: “La terra è rotonda”.

Tempo imperfetto

Usiamo l’imperfetto nei seguenti casi:

  • per esprimere un’azione passata che continua nel tempo. Per esempio: “Quando ero piccolo, giocavo sempre con le macchinine”.
  • nelle descrizioni di eventi prolungati e continuati. Per esempio: “Quell’anno pioveva in continuazione”.

Tempo trapassato prossimo

Il trapassato prossimo è un tempo composto e si ricava utilizzando l’indicativo imperfetto del verbo ausiliario (essere o avere) con il participio passato del verbo da coniugare. Non si usa da solo, ma è sempre collegato ad un’altra azione passata che però si svolge dopo. Per esempio: “Era uscito da poco, quando cominciò a piovere”.

Passato remoto

Il passato remoto si usa per indicare un’azione avvenuta molto tempo fa e che si è già conclusa. Per esempio: “Iniziai gli studi nel 1980”. Nella lingua parlata del nord Italia non viene quasi mai utilizzato, a differenza di alcune regioni centrali o meridionali come la Toscana dove invece viene usato anche nella lingua parlata.

Trapassato remoto

Si tratta di un tempo composto che si ricava utilizzando il passato remoto del verbo ausiliario (essere o avere) con il participio passato del verbo da coniugare. Si usa per indicare un’azione avvenuta e definitivamente conclusa nel passato rispetto ad un’altra azione espressa al passato remoto. Per esempio: “Appena ebbe finito di mangiare, lavò subito i piatti”.

Futuro semplice

Il futuro semplice si usa principalmente nei seguenti casi:

  • per indicare un’azione che avverrà dopo rispetto al momento in cui si parla. Per esempio: “Domani andremo in gita”;
  • per esprimere un dubbio. Per esempio: “Chissà cosa dirà la mamma!”

Futuro anteriore

Il futuro anteriore è un tempo composto che si ricava utilizzando il futuro semplice del verbo ausiliario (essere o avere) con il participio passato del verbo da coniugare. Viene utilizzato nei seguenti casi:

  • per indicare un’azione futura che avverrà prima di un’altra espressa con il futuro semplice. Per esempio: “Quando avrò finito i compiti, andrò a giocare”;
  • per esprimere un dubbio. Per esempio: “Avrà sentito quello che gli ho detto?”

 

In conclusione possiamo affermare che l’indicativo è la modalità di esprimere le azioni che si usa più di frequente, ed è per questo motivo che è il modo più articolato dal punto di vista dei tempi possibili.

Ci auguriamo che il nostro blog di oggi abbia almeno in parte chiarito i vostri dubbi sull’utilizzo dei tempi verbali del modo indicativo. Come al solito, si accettano suggerimenti per le tematiche dei prossimi blog!