Note generali

Come accennato nel blog precedente, l’utilizzo del congiuntivo merita particolare attenzione e di conseguenza un blog tutto suo.

Il congiuntivo è un modo verbale a sé, da non confondere con l’indicativo, che viene utilizzato per esprimere un fatto o un’azione possibile o desiderabile. Il congiuntivo è il modo della soggettività, mentre l’indicativo quello dell’oggettività.

Per esempio: Siate felici!

Il congiuntivo presenta quattro tempi verbali:

  • Congiuntivo presente
  • Congiuntivo imperfetto
  • Congiuntivo passato
  • Congiuntivo trapassato

Oggi non entreremo nel dettaglio delle coniugazioni di questo modo verbale che potete facilmente trovare in rete, piuttosto analizzeremo il suo utilizzo e gli errori in cui spesso incorriamo.

Quando viene utilizzato?

Il congiuntivo viene perlopiù utilizzato nelle frasi subordinate ed è facilmente riconoscibile perché viene introdotto da determinate congiunzioni che elenchiamo qui di seguito:

  • Congiunzioni e locuzioni condizionali: a condizione che, nel caso in cui, purché, qualora, sempreché;
  • Congiunzioni finali: affinché, perché;
  • Congiunzioni concessive: benché, nonostante (che), sebbene, seppure;
  • Congiunzioni e locuzioni modali: come se, quasi che;
  • Congiunzioni e locuzioni eccettuative, esclusive, limitative: fuorché, salvo che, senza che;
  • Congiunzioni e locuzioni temporali: prima che

Per esempio: Ora non ti troveresti nei guai se mi avessi dato retta!

Ti aiuterò, a condizione che tu sia presente a quell’ora.

Sono quattro le categorie di verbi che richiedono l’uso del congiuntivo:

  • Verbi che esprimono un’opinione o considerazione personale; per esempio: Mi sembra che la serata di beneficenza sia andata bene;
  • Verbi che esprimono una preferenza, volontà o un desiderio; per esempio: Mi piacerebbe che ci incontrassimo;
  • Verbi che esprimono incertezze, dubbi oppure finzione; per esempio: Dubito che tu abbia ragione;
  • Verbi che esprimono gli stati d’animo; per esempio: Sono felice che tu abbia superato l’esame;

Ci sono poi alcune costruzioni ed espressioni particolari che richiedono l’uso del congiuntivo.

Per esempio: Il cane Rex lo seguiva ovunque andasse.

Notiamo la presenza del pronome indefinito ovunque che deve essere seguito dal congiuntivo. Lo stesso vale anche per altri pronomi indefiniti come per esempio chiunque, comunque, qualunque e qualsiasi.

Il congiuntivo viene anche utilizzato nelle frasi che presentano espressioni impersonali in cui il soggetto è la frase dipendente; per esempio: Bisogna che mi impegni molto.

Il periodo ipotetico

Il periodo ipotetico richiede senz’altro l’uso del congiuntivo. Più precisamente, esso deve comparire nella proposizione che esprime la condizione per la quale si verifica o non si verifica ciò che è espresso nella principale che generalmente viene introdotta dalla congiunzione se, ma non solo.

Per esempio: Se fossi stato tu, ti avrei denunciato.

Possiamo notare che la subordinata è caratterizzata dall’uso del congiuntivo: è infatti evidente che ci troviamo di fronte ad una probabilità, caratteristica che ci impone l’utilizzo di questo modo verbale.

Per non cadere in errore nella scelta tra congiuntivo e indicativo, consigliamo di ragionare sempre in termini di probabilità (congiuntivo) e/o certezza (indicativo) e, a seconda del caso in questione, fare attenzione all’uso del congiuntivo nel periodo ipotetico. Infatti, sbagliare e confondersi con il condizionale è un errore molto comune e (giustamente) molto sanzionato.

Conclusione

L’utilizzo del congiuntivo ci viene insegnato sin dalla scuola elementare. Ciononostante, gli errori nel suo utilizzo sono comuni e diffusi sia nella lingua parlata, che in quella scritta. Col blog di oggi ci auguriamo di aver, almeno in parte, risolto alcuni dei vostri dubbi riguardanti l’uso di questo modo verbale!