La proposizione (o frase) è l’espressione di una unità di senso compiuto, determinata sia rispetto alla modalità che rispetto al tempo.
Gli elementi principali di ogni proposizione sono:
1) il soggetto, cioè la persona o la cosa (concreta o astratta) che svolge una determinate azione;
2) il predicato, che esprime l’azione, lo stato, la qualità o l’esistenza del soggetto e che viene indicato da un verbo.
Nella proposizione Luca suona, il soggetto è Luca, mentre il predicato è suona.

 

IL SOGGETTO

Il soggetto di una proposizione può essere rappresentato da un nome, da una qualunque parte del discorso utilizzata in qualità di nome oppure da un’intera proposizione. Per esempio: Il gatto miagola. Egli studia. Il bello piace. Dire la verità giova a tutti. Nella prima proposizione, il soggetto è un nome; nella seconda, un pronome; nella terza, un aggettivo sostantivato; nella quarta, un’intera proposizione.
Il soggetto può essere unico oppure multiplo. Nel primo caso è presente un solo soggetto, mentre nel secondo sono presenti due o più soggetti. Per esempio:

Marco studia (soggetto unico);

Marco e Livia studiano (soggetto multiplo).

Inoltre, il soggetto può essere espresso oppure sottinteso: Partiranno (sottinteso essi) domani.

 

Posizione del soggetto all’interno della proposizione

Di regola, il soggetto precede sempre il predicato. Tuttavia, in alcuni casi possiamo trovarlo posposto al predicato, per esempio all’inizio di una narrazione: Visse in quel tempo una principessa…

 

IL PREDICATO

Il predicato può essere di due tipi:

  1. a) predicato verbale
  2. b) predicato nominale

Il predicato verbale è quello formato da un verbo attivo, passive o riflessivo: Maria legge; Giulia si pettina. I predicati di queste due proposizioni sono i verbi legge e si pettina.
Il predicato nominale, invece, è costituito da un nome (sostantivo o aggettivo) unito al soggetto per mezzo di una voce del verbo “essere” chiamata copula. Ad esempio, Gli amici sono felici; Il serpente è un animale. Nel primo esempio, il predicato è formato dal verbo essere e da un aggettivo (felici); nel secondo, dal verbo essere e da un nome, un animale.

È importante sottolineare che il verbo essere non sempre è copula. Infatti, può svolgere anche le seguenti funzioni:
1) costituire l’ausiliare di un verbo in un tempo composto; ad esempio, il pullman è partito: in questo caso non si tratta di predicato nominale, bensì di predicato verbale.

2) avere il significato di esistere, stare, appartenere e simili; anche in questo caso si tratta di predicato verbale; ad esempio: Lucia è in casa.

Anche il predicato, come il soggetto, può essere unico oppure multiplo. Per esempio:

Gianluca è bravo (predicato unico)

Gianluca è bravo e diligente (predicato multiplo)

Oltre al soggetto e al predicato, in una proposizione possiamo trovare:
1) l’attributo o complemento attributivo;
2) l’apposizione o complemento appositivo;
3) i complementi

 

L’ATTRIBUTO

L’attributo è un aggettivo che determina meglio o qualifica un sostantivo.
Può riferirsi al soggetto, al predicato o ad un complemento. In una proposizione possiamo quindi trovare l’attributo del soggetto, l’attributo del predicato nominale oppure l’attributo di un complemento.

L’attributo può essere:

  1. a) accessorio, quando la sua mancanza non modifica il significato fondamentale della frase;
  2. b) necessario e limitativo, quando è indispensabile perché restringe e precisa il significato esteso del sostantivo.

L’attributo concorda col sostantivo a cui si riferisce nel genere e nel numero e può precedere oppure seguire il sostantivo. In generale, l’attributo precede il nome quando esprime una qualità connaturata e costante, mentre lo segue quando limita il significato del sostantivo svolgendo perciò una funzione indispensabile.

L’APPOSIZIONE

L’apposizione (derivante dal verbo apporre, “mettere accanto”) è un sostantivo che determina e attribuisce una proprietà particolare ad un altro.

A differenza dell’attributo, l’apposizione svolge sempre una funzione accessoria.

L’apposizione concorda nel genere e nel numero col nome che determina e può essere:

1) semplice (formata da una sola parola);

  1. b) composta (formata da due o più parole);
  2. c) complessa (formata da un’espressione comprendente più elementi).

L’ultima, ma non meno importante, parte di una proposizione sono i complementi. In linea generale, i complementi si suddividono in diretti e indiretti. Considerata la loro ampiezza e complessità, è un argomento che tratteremo in uno dei prossimi blog!