Gli errori grammaticali e ortografici sono comuni nella lingua italiana tanto quanto nelle altre lingue. Spesso ci troviamo di fronte ad un dubbio che può riguardare l’accento, le doppie, l’apostrofo, il congiuntivo…

La lingua italiana ha infinite regole accompagnate da altrettante eccezioni, ed è proprio per questo che anche i più colti, a volte, commettono errori.

Con il blog di oggi vogliamo illustrare quali sono questi errori comuni e come possiamo evitarli.

1. Qual è oppure qual’è?

La forma corretta è qual è senza apostrofo; questo perché si tratta di un’apocope vocalica e non di un’elisione. Ne approfittiamo per ricordare le due maggiori differenze tra queste due espressioni: l’apocope vocalica non richiede mai la presenza dell’apostrofo (tranne in alcuni casi particolari) e può avvenire anche davanti ad una consonante. L’elisione, invece, avviene soltanto davanti ad una vocale e richiede sempre l’apostrofo.

2. A proposito di apostrofo…

Anche l’uso dell’apostrofo rientra tra gli errori più comuni. Partiamo con la definizione di apostrofo: l’apostrofo è un segno ortografico che viene usato per segnalare la caduta di una o più lettere in una parola. Quando “cade” una vocale finale, parliamo di elisione: per esempio la amica diventa l’amica. Quando invece a cadere è una vocale, una consonante o una sillaba, parliamo di troncamento. I dubbi più frequenti riguardano l’articolo indeterminativo, ma in realtà la regola da seguire è molto semplice: le parole femminili necessitano di apostrofo, mentre quelle maschili no. Per esempio: un’amica (femminile) e un amico (maschile).

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3. Gli o le?

L’utilizzo del pronome gli quando ci si riferisce ad un soggetto femminile rientra tra gli errori più frequenti. Storicamente parlando, gli deriva dal latino “illi” che veniva usato sia al femminile che al maschile. Inoltre, nella lingua parlata e informale è sempre più d’uso comune per entrambi i generi. Ciononostante, la grammatica attuale ci impone di utilizzarlo nella forma scritta e formale solo quando ci riferiamo a soggetti maschili; per quelli femminili il pronome corretto da utilizzare è le.

4. Un po’ di tutto!

Si scrive un po, un pò oppure un po’? Ecco un altro tra gli errori frequenti! La forma corretta è un po’, poiché si tratta del troncamento della parola poco: l’apostrofo in questo caso indica la presenza della caduta della sillaba –co.

5. Parole che cambiano di significato a seconda della presenza o meno dell’accento

In questa categoria ricordiamo le 2 più comuni: ne/né e si/sì.

Per quanto riguarda la coppia ne/né, possiamo affermare che quando è accentato, assume un’accezione di negazione. Per esempio: “Non ho mangiato il primo il secondo.” Quando invece non presenta l’accento, può svolgere 3 funzioni diverse:

  • La funzione di avverbio: “Ne siamo usciti vincitori.”
  • La funzione di pronome: “Ne parlerò con Elena.”
  • Valore di partitivo: “Vorrei dei pasticcini, ce ne sono ancora?”

Prendendo in considerazione la coppia si/sì, invece, la differenziazione è più semplice: quando si tratta di voler affermare qualcosa, la particella va sempre accentata. In tutti gli altri casi si scrive senza accento.

Questi sono solo alcuni degli errori grammaticali in cui la maggior parte di noi incorre quotidianamente, a volte senza nemmeno rendersene conto. Qualcuno avrà sicuramente notato che in questo articolo abbiamo omesso l’utilizzo del congiuntivo nella lista degli errori più frequenti: questo non perché non appartenga alla categoria, ma semplicemente perché è un tema talmente ampio che merita un articolo tutto per sé!

Il nostro consiglio per evitare almeno in parte gli errori grammaticali è quello di leggere il più possibile: ci riferiamo alla lettura di libri principalmente, di qualsiasi tipo e genere, poiché blog, forum e portali online non sempre eccellono quando si tratta di grammatica!