È difficile determinare quale lingua sia la più difficile da imparare, poiché ciò dipende dalle lingue che si conoscono già. Detto questo, abbiamo tentato di comporre una lista di lingue che sarebbero estremamente difficili da imparare, a meno che non si sia già un conoscitore di una delle sue parenti.

1. Mandarino

Conclusione ovvia. La lingua con il maggior numero di locutori al mondo è sorprendentemente difficile da imparare. Si tratta di una lingua tonale e ogni suono dato nel suo sistema di scrittura presenta 4 modi diversi in cui si può pronunciare. Il mandarino è anche pieno di omofonie, modi di dire e aforismi. Questi sono generalmente abbastanza difficili da comprendere per qualsiasi straniero, e le migliaia di simboli al suo interno non ne facilitano la comprensione.

2. Arabo

In arabo scoprirete che ogni lettera può essere scritta in 4 modi diversi. Inoltre, le vocali vengono escluse quando si scrive, il che rende la traduzione dell’arabo un compito estremamente difficile. L’arabo è anche abbastanza ricco di dialetti: ciò significa che l’arabo parlato in Egitto è molto diverso da quello parlato, per esempio, in Arabia Saudita.

3. Ungherese

Con i suoi 26 casi differenti, l’ungherese ha probabilmente la grammatica più difficile del mondo. Per stabilire i tempi e le appartenenze si usano i suffissi, anziché l’ordine delle parole. Anche gli elementi culturali presenti nella lingua contribuiscono a renderla ancora più difficile da imparare.

4. Giapponese

Il giapponese non è così difficile quando si tratta di parlare, quantomeno rispetto al mandarino. Ciò che è difficile è la scrittura. Prima ancora di imparare a scrivere gli elementi di base, è necessario imparare migliaia di caratteri diversi. Inoltre, il giapponese dispone di 3 diversi sistemi di scrittura: hiragana, kanji e katakana.

5. Finlandese

Così come l’ungherese, anche il finlandese ha una grammatica estremamente complicata. Presenta una varietà di desinenze personali che servono a coniugare i verbi, il che è abbastanza difficile quando la vostra lingua madre è, per esempio, l’inglese. I verbi subiscono anche l’influenza del grado delle sue consonanti. I sostantivi presentano una varietà di casi, rendendo il tutto estremamente difficile per chi non lo parla.

Oltretutto, la lingua presenta anche molti colloquialismi. Ciò significa che anche dopo aver imparato la lingua in modo ufficiale, la strada da percorrere sarà ancora lunga.

6. Coreano

Il coreano è la lingua più parlata senza presentare rapporti con le altre. Questo significa che la lingua in sé è assolutamente unica ed è per questo che potrebbe collocarsi al primo posto in questa lista. È ricca di elementi che gli anglofoni potrebbero trovare strani, come ad esempio i verbi d’azione che terminano le frasi semplici.

7. Navajo

La lingua navajo è basata principalmente sui verbi. Anche le descrizioni vengono fornite tramite verbo: ciò significa che molti aggettivi che usiamo non hanno una traduzione diretta nella lingua. Per di più, la lingua è piena di suoni che non hanno un equivalente nella maggior parte delle lingue moderne.

8. Islandese

Nonostante l’islandese non sia proprio una lingua isolata, è parlato solo da 400.000 persone su un’isoletta lontana. Sostanzialmente è rimasta invariata durante la sua storia millenaria. Anziché adottare parole da lingue straniere per nuovi concetti, ne conia di nuove oppure conferisce un nuovo significato a una vecchia parola. Probabilmente è la più difficile da imparare a distanza, dato che le risorse disponibili online sono scarse.

9. Polacco

Anche se il polacco non è così scioccante come l’ungherese, presenta comunque 7 casi diversi. Inoltre, esso è legato a un intricato e complesso sistema di genere che è essenziale per la scorrevolezza della lingua.

10. Basco

Il basco è senza dubbio una lingua molto simile al coreano, e le sue forme scritte e parlate differiscono da qualsiasi altra lingua. Inoltre possiede 5 dialetti con cui dovete avere a che fare; di conseguenza, anche se potrebbe essere meno difficile del coreano, è sicuramente lontano dall’essere lo stesso.